I nostri consigli - Non-fiction

Quali erano i peccati più diffusi tra le donne del Medioevo? In questo libro la risposta di uno dei più grandi storici di quell'epoca, che ricostruisce squarci interessantissimi di vita quotidiana e di un intero ambiente culturale.
Georges Duby, I peccati delle donne nel Medioevo, Laterza 2011 (sesta ed.)








Il Dandy in Italia è spesso confuso con lo "snob" o con il "gagà", sebbene abbia tutt'altre radici culturali e filosofiche, rintracciabili in personaggi come Baudelaire, Oscar Wilde, Kierkegaard e Nietzsche. Fin dai tempi di Brummell, e ancora prima di Brummell, il Dandy è sempre un esule, collocato in un mondo che non gli appartiene e da cui non subisce condizionamenti. A maggior ragione dunque la sua figura e il suo modus vivendi, inclusi la vita e l'arte, sono stati spesso fraintesi, e banalizzati fino a risultare irrimediabilmente confusi. 
Daniel S. Schiffer, Filosofia del dandysmo, Excelsior 1881 2010



Le credenze, i valori, i comportamenti collettivi che definiscono il complessivo atteggiarsi dell'uomo medievale nei confronti del mondo naturale, del soprannaturale, del proprio stesso corpo. Di questo racconta il libro, e di una umanità assediata da una natura ostile irta di pericoli veri e immaginari, perduta in un labirinto "gotico" di sofferenze e terrori, macerata nelle penitenze. Ma è la stessa umanità che caparbiamente resiste agli urti delle calamità e dei barbari, conquista nuovi spazi all'agricoltura, ridà vita alle città decadute, e per questa via torna a imporre la propria regola su quella naturale che, nel naufragio dell'età antica, pareva destinata a sommergere l'intera civiltà.
Vito Fumagalli, Quando il cielo s'oscura, il Mulino 2014


Green autobiography è un libro che introduce alla letteratura green. Per scoprire che, come noi raccontiamo la natura, anch'essa si narra con i suoi linguaggi, le sue fisionomie, i suoi richiami. Ci suggerisce le modalità per redigere diari naturalistici, memorie di viaggio, liriche e vere e autentiche autobiografie. Ci conduce alla conoscenza introspettiva del sentimento innato che tutti ci lega e riconduce alla terra, per non allontanarcene. Per rendere il nostro andare a piedi tra boschi, colline, spiagge più ricco di osservazioni e riflessioni. Questo è dunque un libro che si rivolge a chiunque, per professione, volontariato ambientalista, o per pura passione e affezione, anche pedagogica, non voglia dimenticare tutto ciò che i mondi verdi o desolati, aspri, impervi della nostra Terra, dei nostri cieli, delle nostre acque ci offrono e propongono. 
Duccio Demetrio, Green autobiography, Book Salad 2015

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