I nostri consigli

Nella Parigi del 1938, Philippe Fourac è il direttore e proprietario de La Fortune, una casa editrice dai toni popolari che si rivolge principalmente a un pubblico di signore benestanti. Nemico degli autori avanguardistici e dei tomi arcigni "che puzzano di letteratura", Fourac è alla ricerca costante di fatti e argomenti i cui aspetti "più truculenti, sanguinari e morbosi" possano essere trasformati, da una buona penna, in un romanzo di successo. Quando conosce Georges Miet, un giovane scrittore zoppo, quasi cieco e con più pulci dei ratti di Saint-Germain, il direttore capisce immediatamente che quel ragazzo malconcio è disposto a fare qualunque cosa pur di guadagnarsi da vivere con la scrittura. E così nasce il progetto "Cabaret Biarritz". 
José C. Vales, Cabaret Biarritz, Neri Pozza 2016

Un uomo repellente e luciferino, abbandonato a se stesso nell'orrore di un'estate milanese, sogna l'apocalisse nucleare e rimpiange il Terzo Reich. È stato interprete per le SS, ha amato e perduto una donna di nome Bianca. Adesso che la guerra è finita, lavora come correttore di bozze per un giornale, insegue giovani cameriere e garzoni spinto da un'ossessione sadomasochista e da ciò che resta di una turpe volontà di potenza. È il 1956, la crisi di Suez gli sembra il preludio alla Terza guerra mondiale, una guerra che agogna, igiene di un Occidente immondo che odia, come odia se stesso. La distruzione, primo romanzo italiano apertamente nazista, apparve per Mondadori nel 1970.
Dante Vigili, La distruzione, Il Saggiatore 2016

Con una lettera datata novembre 1536 il governatore del Guatemala informa il governo spagnolo della morte di Gonzalo Guerrero, traditore passato dalla parte dei maya, che per lungo tempo aveva contrastato l'azione dei conquistadores nella selva dello Yucatan. La favola ribelle di questo singolare personaggio comincia vent'anni prima, quando la caravella spagnola su cui viaggiava naufraga nel tratto di mare a sud della Giamaica. Un gruppo di uomini si salva, ma finisce nelle mani degli indios: i soldati più forti vengono subito sacrificati agli dei, mentre agli altri tocca in sorte la schiavitù. Otto anni più tardi restano solo due superstiti: Jerònimo de Aguilar, che non accetterà mai la sua condizione e che alla fine riuscirà a fuggire per imbarcarsi con gli avventurieri di Hernàn Cortès; e Gonzalo Guerrero, che al contrario decide di passare dalla parte dei suoi carcerieri e ne diventa un prezioso condottiero grazie alla sua esperienza militare. Eroe per gli uni, traditore per gli altri, Guerrero è stato soprattutto un uomo capace di guardare con occhi diversi il misterioso e affascinante Nuovo Mondo.
Alfonso Mateo-Sagasta, Camminerai con il sole, Guanda 2016

Irene è una quarantenne, proprietaria di un'impresa ereditata dal padre che dirige con impegno e soddisfazione. Improvvisamente lasciata dal marito, l'unica sua reazione è quella di licenziarlo dall'azienda di famiglia, consapevole che il loro legame era stato sin dall'inizio non d'amore ma di convenienza. Lei per adeguarsi alle convenzioni di fronte all'élite sociale che frequenta, lui per avere un lavoro. Javier è un professore di letteratura con poche ore di lezione in una scuola di suore. Licenziato per i tagli dovuti alla crisi, perde il piccolo stipendio che gli permetteva di vivere una vita normale, con l'aiuto della compagna Sandra che lavora a tempo pieno. Per Javier la disoccupazione comporta un cambiamento perentorio: dopo l'iniziale ricerca di un nuovo impiego, l'uomo sembra cadere in depressione, mettendo in difficoltà il suo rapporto sentimentale. Accanto a Irene e Javier ci sono Ivàn, nome da Zar, sensibilità da bassifondi e humor brutale, e Genoveva, cinquantenne principessa della diversione, "donna senza legami". A poco a poco le vite dei personaggi, la moglie abbandonata e il professore destituito, la single anticonformista e il duro di periferia, entrano in contatto e in progressiva, irresistibile collisione. A far da tramite c'è il mondo degli strip-tease al maschile, messa in scena appariscente e provocante per un pubblico di sole donne, e la possibilità di un lavoro, di una strana professione, mai considerata prima.
Alicia Giménez-Bartlett, Uomini nudi, Sellerio 2016

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