I nostri consigli

Jim Francis è felice e realizzato: vive in California con la moglie Melanie e le loro due splendide bambine, e ha da poco scoperto una vena artistica che non sospettava di avere. Le sue sculture di creta, ritratti di personaggi famosi sottoposti a crudeli mutilazioni, riscuotono un grande successe. Strumenti preferiti? Lame di ogni tipo: non solo quelle convenzionali, ma anche coltelli da caccia, bisturi... eredità di un passato nascosto che preme per uscire in superficie. Jim Francis, infatti, ne ha percorsa di strada dagli spazi angusti e claustrofobici di Leith agli orizzonti aperti di una casa affacciata sull'oceano; ma lui non è altri che Frank Begbie, personaggio psicotico e violento di Trainspotting. Quando viene a sapere che il figlio Sean, con cui non ha più rapporti da anni, è stato ucciso a Edinburgo, Begbie decide di tornare in Scozia per il funerale. Qui, tutti si aspettano da lui una sanguinosa vendetta e soffiano sulle braci per risvegliare, sotto quel ferreo, apparente autocontrollo, la fiamma della sua indimenticata follia omicida.
Irvine Welsh, L'artista del coltello, Guanda 2016

Cosa cerca José Daniel Fierro, scrittore cinquantenne di romani polizieschi, a Ciudad Juarez? Chi è la giocatrice di basket senza un rene che l'accompagna? Forse questo romanzo comincia in Vietnam nell'aprile del 1975 quando, in una Saigon assediata dai Vietcong, Jerry, agente della CIA, capisce che tutto è lecito prima di salire sull'ultimo elicottero che decolla dal tetto dell'ambasciata statunitense. O forse l'origine di tutto è in un libro che non si vole fare scrivere, nelle avventure di Angel del Hierro che nella Barcellona degli anni Venti suona con due pistole star la Ballata delle Stelle contro i nemici del popolo. A questo punto il lettore curioso si domanderà: ma cosa c'entrano Leonardo e la bicicletta riportata nel Codice Atlantico? Forse nulla o forse tutto: se il genio da Vinci si è veramente inventato la bicicletta più di 500 anni fa, allora nulla è impossibile. Neppure questo romanzo.
Paco Ignazio Taibo II, La bicicletta di Leonardo, La Nuova Frontiera 2016

"Un contagio visionario" percorre il Greenwich Village nei primissimi anni Sessanta - la terra di nessuno fra la Beat Generation e i figli dei fiori. E proprio nel cuore del Village, mentre "un bizzarro delirio aleggia nell'aria", una coppia di studenti, imprigionati in una livida ossessione d'amore, sprofonda giorno dopo giorno in un allucinato inferno coniugale. Sotto le loro finestre MacDougal Street è "un carnevale demente", scandito da Elvis Presley e Allen Ginsberg e intanto la loro folie à deux, "impigliata nel suono delle proprie urla", precipita fatalmente verso un esito devastante. Ispirato alla storia vera del suicidio della prima moglie dell'autore.
Leonard Michaels, Sylvia, Adelphi 2016


Nel 1842, come ogni giovane di belle speranze proveniente da Eton, John Maltravers frequenta l'Università di Oxford, iscritto a uno dei più antichi college inglesi, il Magdalen Hall. Nelle ore libere dagli studi coltiva la sua grande passione: la musica. Valente violinista, si esercita spesso nel suo appartamento, accompagnato al pianoforte da William Gaskell, studente al New College ed eccellente pianista. In una notte insolitamente calda, quando Gaskell ha appena lasciato il Magdalen Hall, sfogliando gli spartiti lasciati sul tavolo dall'amico, John è attratto da una copia manoscritta di alcune suite, redatta a Napoli nel 1744. Seguendo uno di quei misteriosi impulsi che sfuggono al controllo della ragione, posa lo spartito sul leggio, toglie il violino dalla custodia e comincia a suonare l'Aeropagita, l'unica suite del libro che ha il pregio di un titolo. Alle battute iniziali di un'aria piena di brio, sente dietro di sé un cigolio proveniente da una vecchia poltrona di vimini. Un po' divertito, un po' seccato, senza volgere lo sguardo, conclude l'aria, chiude lo spartito e va a dormire. Qualche tempo dopo, alle prime luci dell'alba di una notte insonne - sotto l'effetto esaltante dell'incontro serale con la bella Constance Temple - dopo aver suonato con incomparabile slancio l'inizio della suite, attaccando di nuovo quell'aria, John riavverte quel rumore sinistro, seguito stavolta da una sensazione inconsueta e sconvolgente. Volge lo sguardo e nella luce argentea del mattino, scorge, seduta sulla poltrona di vimini, la sagoma di un uomo...
John Meade Falkner, Lo Stradivari perduto, Neri Pozza 2016

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