I nostri consigli

Sudafrica, 1994. Al 127 di Marta Street, nel sobborgo di Triomf, alla periferia di Johannesburg - un quartiere operaio popolato esclusivamente da bianchi indigenti - abita la famiglia Benade. Pop, il pater familias, bretelle ciondoloni sulle ginocchia, capelli bianchi arruffati e dritti sulla testa, a quasi ottant'anni non si alza ormai più dalla poltrona davanti al televisore. Anche Mol, sua moglie, non scherza. Se ne sta seduta con le gambe larghe sotto la vestaglietta che non toglie mai, facendo dondolare su e giù il dente finto e fumando una sigaretta dietro l'altra. Entrambi cercano di tenersi alla larga da Lambert, il figlio quarantenne, epilettico e affetto da disturbi di personalità che lo rendono pericoloso per se stesso e gli altri. E poi c'è Treppie, il fratello di Mol, che si è assunto il ruolo di provocatorio filosofo della famiglia e quando la mette giù dura dice cose davvero meschine e cattive. Trent'anni prima, all'epoca della sua costruzione, Triomf era pieno di gente nuova, erano tutti giovani e pieni di belle speranze. I Benade se lo ricordano ancorai l giorno in cui il Community Development annunciò la costruzione di abitazioni per i "bianchi bisognosi" proprio lì, dove una volta c'era Sophiatown. Il terreno era stato spianato dai bulldozer e i "cafri" se n'erano andati. Triomf, sarebbe diventato un quartiere pieno di "belle casette per bianchi". Il quartiere dove i Benade sarebbero diventati ricchi. Non lo sono diventati.
Marlene Van Niekerk, La famiglia Benade, Neri Pozza 2017

La morte improvvisa di Gianandrea Cerrato, valente avvocato penalista, oltre a privare una moglie del marito e tre figlie del padre, ha delle conseguenze del tutto inaspettate. Da un giorno all'altro le quattro donne si trovano a dover riorganizzare la loro vita. Ed è Eleonora, la figlia maggiore, a cercare il modo di mandare avanti quella famiglia di femmine «variamente deragliate». Mentre la piccola Margherita vive in una dimensione parallela, Eleonora e Marianna sono divise da una visione opposta dell'esistenza e dell'amore: Marianna legge Shakespeare e crede nell'amore assoluto, Eleonora invece, impegnata com'è a sbarcare il lunario e ad arginare la follia collettiva, non è affatto sicura di sapere cosa sia, veramente, l'amore. Intorno a loro si muove il mondo, con le sorprese, l'allegria, l'inganno. La ragione e il sentimento. Perché quella è una delle grandi battaglie che ci tocca combattere nella vita. Non proprio a tutti, perché esistono esseri fortunati senza ragione, o senza sentimento. Ma la maggior parte di noi ne ha un po' dell'una e un po' dell'altro, e non sempre riesce a farli coesistere pacificamente. Quindi si lotta: si lotta da sempre e si lotterà per sempre, e per questo motivo tra tutti i romanzi di Jane Austen "Ragione e sentimento" è quello più adatto a essere periodicamente riscritto, scagliandolo dentro il tempo e i secoli che passano.
Stefania Bertola, Ragione & Sentimento, Einaudi 2017

Nel gennaio 2006 Michela Murgia viene assunta nel call center della multinazionale americana Kirby, produttrice del "mostro", l'oggetto di culto e devozione di una squadra di centinaia di telefoniste e venditori: un aspirapolvere da tremila euro, "brevettato dalla NASA". Mentre, per trenta interminabili giorni, si specializza nelle tecniche del "telemarchètting" e della persuasione occulta della casalinga ignara, l'autrice apre un blog dove riporta quel che succede nel call center: metodi motivazionali, raggiri psicologici, castighi aziendali, dando vita alla grottesca rappresentazione di un modello lavorativo a metà tra berlusconismo e Scientology. Un racconto sul precariato in Italia, che fa riflettere, incazzare e, miracolosamente, ridere. Fino alle lacrime. Questo primo romanzo dell'autrice sarda ha ispirato il film di Paolo Virzì, "Tutta la vita davanti". Con una nuova prefazione dell'autrice.
Michela Murgia, Il mondo deve sapere, Einaudi 2017

Oliver Otway Orme è un pittore di una certa fama, con un piccolo segreto: ama rubare piccoli oggetti, ma non solo... Finora nessuno lo ha mai scoperto, ma questa volta il furto potrebbe costargli molto caro. L'oggetto "rubato" è infatti la donna di quello che era, forse, il suo migliore amico. Temendo le conseguenze, Olly è fuggito, non solo dalla sua amante, dalla sua casa e da sua moglie, ma soprattutto dalla pittura e dai demoni che essa libera. Segregato nella sua casa natale, è deciso a trovare risposta alle domande che lo angosciano, e a capire in che modo e perché le cose siano andate come sono andate.
John Banville, La chitarra blu, Guanda 2017

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