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Questo è il memoriale del giovane Roderick Macrae, reo confesso di un triplice omicidio che, nel 1869, sconvolge la piccola comunità scozzese di Culduie, una frazione di sole nove case. Orfano di madre e figlio di un fittavolo in miseria, Roddy ha dovuto abbandonare gli studi per lavorare la terra e guadagnare il denaro che serve alla sua famiglia col sudore della fronte. Le tribolazioni della famiglia Macrae hanno un solo nome: Lachlan Mackenzie, che vive al capo opposto del villaggio, insieme al fratello e al cugino, un terzetto famoso per le bevute e le baruffe. Non è mai corso buon sangue fra i Macrae e il clan dei Mackenzie, un rancore che perdura da decenni benché nessuno ne ricordi più la causa, ma da quando Lachlan è stato eletto conestabile del villaggio, la famiglia Macrae non ha più pace. Col fervore di una volpe in un pollaio, Lachlan si è messo a controllare con puntiglio lo stato dei terreni, le condizioni dei sentieri e i fossati dell'appezzamento coltivato da Roderick Macrae, finché non ha trovato il modo dapprima di togliergli un quinto del podere e poi di inviargli una notifica di sfratto. Il giorno dopo lo sfratto, Lachlan viene trovato brutalmente assassinato e Roderick viene avvistato poco distante, ricoperto di sangue. Il ragazzo non esita a dichiararsi responsabile dell'omicidio e viene rinchiuso nel carcere di Inverness in attesa del processo, in cui verrà giudicato dalle migliori menti legali e psichiatriche del paese. L'unico a dubitare della confessione di Roderick, tuttavia, sembra essere proprio il suo avvocato, Andrew Sinclair. Roderick ha raccontato la verità? La sua condanna è giusta o immeritata? 
Graeme Macrae Burnet, Progetto di sangue, Neri Pozza 2017

Nell'estate del 2012 viene ritrovato a Londra il cadavere di una donna uccisa dalla cocaina. Sembrerebbe una normale vicenda di tossicodipendenza, se non fosse che la vittima è Eva Rausing e il suo corpo è stato rinvenuto nella lussuosa villa di Belgravia che condivideva con il marito Hans, erede del fondatore di Tetra Pak ed esponente di una delle famiglie più ricche d'Europa, anche lui tossicomane. La morte di Eva, come pure le sue trasgressioni, finisce sulle prime pagine dei giornali, oggetto di titoli a sensazione, pettegolezzi, congetture. Ora, a distanza di cinque anni, Sigrid, la sorella di Hans, cerca di riappropriarsi di quella storia, di sottrarla allo svilimento della cronaca scandalistica e riportarla nell'alveo della memoria famigliare e dell'analisi personale. Scavando tra i ricordi d'infanzia e i disperati scambi di email con Eva, riconsiderando luoghi, oggetti, immagini, incontri, Sigrid indaga le origini della dipendenza, i suoi meccanismi perversi, la straordinaria forza con cui sconvolge ogni legame e distorce ogni sentimento, le ansie e i sensi di colpa che lascia dietro di sé. Un percorso radicale da cui emerge la tragedia di qualunque famiglia colpita dalla droga, al di là dei privilegi e delle barriere sociali.
Sigrid Rausing, Il vortice, Guanda 2017

In un imprecisato paese dell'America latina degli anni Venti, il dispotico caudillo Santos Banderas governa con il terrore e la repressione più feroce. Banderas incarna dunque i tratti di ogni dittatura totalitaria: ne risulta un complesso quadro storico e sociale in cui la parte è sempre il tutto, capace di escludere qualsiasi interpretazione eroica e individuale degli eventi narrati.
Ramon del Valle Inclan, Il tiranno Banderas, Clichy 2017






"Il mondo, forse, fu contento di aver perso ogni traccia di me, per un po' di tempo". Giunto a cinquantacinque anni pieno di donne, figli e denaro, Eugene Henderson fugge nel cuore dell'Africa alla ricerca di verità elementari sul mondo e su se stesso. Entusiasta e intraprendente, si tuffa in una sorta di viaggio fantastico e crede di trovare in quella civiltà e in quei paesaggi così diversi la propria identità. Ma l'Africa lo sorprenderà mostrandogli il volto più ambiguo. In "Henderson il re della pioggia" (1959) Saul Bellow mette per la prima volta in scena un uomo che non si lascia condurre dagli eventi ma cerca di guidarli. Non manca tuttavia il tipico motivo bellowiano della sconfitta e dell'incapacità di vivere appieno le libertà offerte dalla vita. Un ritratto comico, e insieme inedito e corrosivo, del tradizionale "innocente" americano.
Saul Bellow, Henderson il re della pioggia, Mondadori 2017


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